L'uomo dal fiore in bocca

di Luigi Pirandello

Rappresentato a Mozzate il 6 marzo 2004, Rassegna Palcoscenici diVersi

Regia di Carla Mantegna

con: Luigi Farioli, Michele Di Lucchio e con Paolo Squarzoni, Stefano Uslenghi, Lucio Simonetto, Mara Pecci, Cristina Gambino, Enza Frontini, Donata Merlo, Walter Ramperti.

"...Ma ci sono, di questi giorni, certe buone albicocche...

Locandina - clicca per ingrandireÈ forse un luogo comune quello secondo cui alcuni beni si apprezzano solo nel momento in cui vengono irrimediabilmente perduti; ben oltre l'abuso che di questa frase si è fatto e si farà, è comunque doveroso ammetterne la veridicità. 
Questo, in breve, è il tema di fondo dell'atto unico L'uomo dal fiore in bocca di Luigi Pirandello. La scena è nota: una sorta di soliloquio in un bar notturno tra un uomo prossimo alla morte e un pacifico avventore che ha perduto il treno e cioè tra un uomo che vive intensamente il poco tempo concessogli dal male e un altro che è ricco di ore da trascorrere oziosamente in attesa del treno del mattino. L'uomo colpito dal male vive in un disperato delirio, come assente alla propria vita, ma sempre attaccato con l'immaginazione alla vita degli altri, ai particolari insignificanti delle abitudini altrui, in una sorta di annullamento voluto e razionale della propria esistenza. La tensione drammatica non riguarda quindi l'esito del dialogo quanto il suo svolgimento, e la situazione procede secondo la dialettica del paradosso. L'atto unico si va sviluppando secondo un criterio ben preciso: da una breve fase iniziale in cui il pacifico avventore espone le proprie vicissitudini e in cui i due personaggi sembrano quasi equipararsi come "peso" scenico, si passa alle fantasticherie e alle digressioni esistenziali dell'Uomo dal fiore, nelle cui parole si avverte il ritmo stesso dell'esistenza della gente "comune". Immagini normali, le vetrine dei negozi, la gente per strada, divengono nelle parole dell'Uomo dal fiore il simbolo stesso della vita che scorre; ed essa scorre per tutti, come la regia introduce in una sorta di prologo ritmato e muto, quasi una cartolina di una sicilianità stereotipata, come una visione sospesa che forse è solo immaginazione, riflessione sull'importanza della quotidianità e dei dettagli delle cose come estremo ed unico punto di contatto con la vita.

Premi e riconoscimenti
Selezionato dalla Commissione Artistica ed inserito nella Seconda Edizione Trofeo Arcobaleno di Motta Visconti (MI) - aprile 2005

 

Spettacolo inserito nella manifestazione La Notte Bianca di Como - 16 giugno  2007

 

Premio a Luigi Farioli per il Miglior Interprete Maschile alla Terza Edizione Rassegna Teatrale Amici di Sergio di Maccagno (VA) - ottobre 2005

Le foto dello spettacolo